PRIME VOLTE

Tradurre Yama e Niyama nella pratica.

“Il saggio Patañjali ha codificato lo Yoga in un’epoca imprecisata tra il III secolo a. C. e il IV s. d. C. nell’opera Yoga Sūtra, che contiene 197 aforismi.

I primi due blocchi di questa grande opera sono Yama e Nyama, le astensioni e le osservanze.

Yama e Nyama sono il fondamento morale dell’ashtânga Yoga, lo “Yoga degli otto passi” di Patañjali, adottato da tutte le branche dello Yoga con i dovuti adattamenti all’epoca contemporanea e alle singole situazioni personali.

I cinque Yama o regole etiche e morali universali sono Ahimsâ , la non-violenza; Satya, la verità; Asteya, l’onestà; Brahmacharya, la continenza; Aparigraha, il non-possesso.

I cinque Nyama o virtù e comportamenti positivi sono Sauca, la purezza; Santosha, l’appagamento; Tapas, la fede, Svâdhyâya, lo studio e la conoscenza di Sé; Îsvara pranidhâna, l’abbandono alla volontà divina”.

  • Lo yoga va al di là della competizione quindi è consigliato sospendere il giudizio verso sé stessi e gli altri durante la pratica;
  • Prima della pratica è meglio stare a stomaco vuoto e aspettare 3/4 ore dopo i pasti per praticare. In caso di fame, è consigliabile mangiare della frutta oppure bere una tisana, una centrifuga o un estratto;
  • In sala è meglio indossare abiti comodi di cotone e colori chiari;
  • Prima della lezione, è bene comunicare all’insegnante se si ha il ciclo mestruale, perché le donne devono sospendere la pratica di alcune asana in quel periodo;
  • È consigliabile evacuare gli intestini e la vescica prima della pratica;
  • È bene aspettare almeno mezz’ora dalla fine della pratica prima di mangiare e di bere, per non perdere molti dei benefici prodotti dalla pratica sul sistema endocrino.

Abbiamo pensato di elaborare per gli allievi e i frequentatori di Amrita un piccolo decalogo di norme e regole da rispettare affinché la disciplina, il rispetto e l’acquisizione di questa scienza SACRA, per sé stessi e gli altri, diventi un vero e proprio stile di vita.

  • Arrivare in anticipo fa bene al cuore

Per non disturbare l’insegnante e gli allievi si chiede di arrivare poco prima. Non si tratta di arrivare in anticipo per prendere posto, ma è un modo per parlare con l’insegnante e metterlo al corrente di eventuali problemi di salute che potrebbero compromettere la pratica ed è anche un ottimo modo per non perdere il riscaldamento iniziale. Iniziare la pratica in ritardo senza un corretto riscaldamento può provocare seri problemi al corpo.  Inoltre se sei in tempo preparati salendo le scale, così da riscaldare il corpo. Si ammette un massimo di 5/7 minuti di ritardo.

  • Connettiamoci senza wi-fi

Entrare in sala yoga è un momento per lasciare il mondo esterno fuori dalla sala ed entrare nel proprio mondo interiore… il mondo che raramente visitiamo. Per un’ora e un quarto il resto del mondo potrà fare a meno di noi.

  • Piedi liberi

La pratica si effettua senza scarpe. Si può entrare a piedi nudi o con calzini che in alcuni momenti potranno essere tolti, per avere maggiore aderenza al tappetino. Entrare senza scarpe è anche una forma di rispetto per chi pratica, per i maestri e per l’energia della sala.

  • Le parole sono (meno) importanti

Quando si entra in sala è preferibile iniziare a ritirare i propri sensi nel nostro interiore. Ci si concentra sull’insegnante e soprattutto su ciò che accade dentro di noi. Se iniziamo a parlare con il nostro vicino si perde la concentrazione e il flusso della pratica.
Concediti di stare con le tue sensazioni, riducendo le parole il più possibile.

  • Il rilassamento (savasana) va terminato oppure…

Si consiglia di effettuare SEMPRE il rilassamento finale, in quanto lo yoga non è solo esercizio fisico, ma una pratica di mente e corpo. I benefici elaborati durante la pratica vengono assorbiti dalle cellule solamente durante il rilassamento finale. Non è un optional, ma parte integrante dello yoga per aumentare i benefici.

  • Altre piccole accortezze:

  • Lo yoga è aldilà della competizione quindi meglio evitare di  giudicare sé stessi e gli altri;
  • Prima della pratica è meglio stare a stomaco vuoto e aspettare 3/4 ore dopo i pasti, se hai fame mangia una frutta.
    Oppure puoi bere una tisana, una centrifuga o un estratto;
  • In sala meglio indossare abiti comodi di cotone e colori chiari;
  • Le donne devono sospendere la pratica di alcune asana durante il ciclo mestruale. Comunicarlo sempre all’insegnante;
  • Evacuare gli intestini e la vescica prima della pratica;
  • Aspettare almeno mezz’ora prima di mangiare e prima di toccare l’acqua altrimenti verranno persi molti dei benefici prodotti dalla pratica sul sistema endocrino.